Da otto anni si svolge a Ravenna la manifestazione “Fare i conti con l’ambiente”, un evento declinato in tecnica, cinema, musica e arte.
Quest’anno la manifestazione si terrà dal 20 al 22 maggio e vi ha trovato spazio una conferenza che si preannuncia particolarmente invitante.
È centrata su di una parola, “energia”; ma altre parole le ruotano intorno, parole di cui, a nostro parere, non di rado si abusa, ma che in questo contesto paiono alla ricerca del loro autentico significato: natura, tecnica, cultura, storia, industria, bellezza, sviluppo, sentimento e ragione.
Il titolo, “Energie per l’Italia del futuro”, potrebbe apparire pretestuoso; in verità gli ideatori, Davide Giusti e Paolo Errani (due nomi a noi noti), si accingono a dare vita all’evento con un approccio molto interessante. Si propongono, infatti, come manovali per una giornata di lavoro.
Una giornata in cui un unico evento si presenterà in modo articolato, sotto forma di tre “officine” distinte, nelle quali allocare dati di fatto e faccende, ma anche idee ed avventure intellettuali: tutte cose solo all’apparenza tra di loro scollegate.
A voi la locandina principale:
Qui di seguito i link per registrarsi alle tre officine:
http://www.labelab.it/ravenna2015/events/conferenza-energia/
http://www.labelab.it/ravenna2015/events/conferenza-5-officina-1-1-il-bosco-coltivato-ad-arte/
http://www.labelab.it/ravenna2015/events/conferenza-5-officina-1-2-rifiuti-utili/
Mi raccomando di non parlare di nucleare in presenza di comunisti, legambientalisti, wuwueffini.
Se ne stiano nell’ambito loro proprio della loro riserva.
Troppo male hanno provocato all’italia per doverne tollerare la presenza in consessi dove sarà evidente che nessuna soluzione energetica è possibile mettendo al confino l’elettronucleare.
Per troppi anni si sono ingrassati di prebende pubbliche grazie ad una classe politica inetta e corrotta.
Oggi anche il bischero di Rignano sull’Arno non potrà più fare il demagogo come ai tempi della conquista della segreteria del PD che rispondendo ad una precaria fan di SeL fece un’intemerata antinucleare.
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Uno degli aspetti della produzione elettronucleare che trovo più affascinanti è che non va bene a nessuno.
Mi spiego: il partito degli anti è alimentato da una corrente di pensiero trasversale.
Da una parte certi statalisti inorridiscono perché è troppo difficile, è troppo rischioso, è troppo “sul lungo periodo”, ecc.
Dall’altra parte certi mercatisti inorridiscono perché è troppo burocratizzato, è troppo ‘monopolizzante’, è troppo “pianificazione centrale”, ecc.
Infine, ai decrescisti quasi gli viene un coccolone al solo sentirne parlare: è tutto il male possibile!
In ogni caso, mi viene spontaneo pensare che la discussione sarà di ben più ampio respiro, nella conferenza qui sopra presentata.
L’ha ribloggato su Nucleare e Ragione.